- Tratto e adattato da L’Espresso, febbraio 2015.
L’Italia di oggi è molto diversa non solo da quella di cinquanta, ma anche di venti o dieci anni fa. I dati dell’Istat mostrano un paese sempre meno legato all’idea tradizionale di famiglia e allergico ai legami “per sempre”.
Aumentano le convivenze. Nel nord Italia convivono dieci coppie su cento; nelle regioni centrali sette coppie su cento. Al Sud resiste il concetto di famiglia tradizionale, sposata e in chiesa: qui infatti convivono solo tre coppie su cento.
Aumentano i matrimoni civili. Qui le differenze tra Nord e Sud sono piuttosto grandi, ed emerge un paese diviso in due, con le regioni del Nord altamente secolarizzate, dove i matrimoni religiosi sono in minoranza, e le regioni del Sud, dove il matrimonio religioso è ancora prevalente.
I divorzi diminuiscono leggermente, e aumentano le separazioni, soprattutto al Sud. La media italiana è di un divorzio ogni quattro coppie sposate.
- Tratto e adattato da L’Espresso, marzo 2013.
- L’Italia ha un tasso di natalità molto basso: la media è di 1,42 figli per donna. (Negli Stati Uniti è di 1,86 per donna).
- I nuclei familiari sono sempre più piccoli. Negli ultimi vent’anni il numero di componenti per famiglia è sceso da 2,7 a 2,4.
- Ci sono molti figli unici: il 46,5% delle coppie ha solo un bambino.
- Circa l’84 % dei bambini vive in famiglia con entrambi i genitori.
- Negli anni ’50 un bambino poteva contare su circa 30 parenti. Oggi raramente un bambino ha 10 parenti.
- Circa il 43% dei giovani tra i 25 e i 34 anni vive con i genitori.
- Solo il 16% dei giovani quando esce dalla famiglia va ad abitare a più di 50 chilometri di distanza. Il 62% resta nello stesso comune.
- Aumentano i single e le famiglie con un solo genitore.
- Una ricerca del Censis ha provato a stilare una classifica delle cose che sono “molto importanti” per gli italiani. Per l’88,6% degli italiani è molto importate la famiglia che hanno costruito; per l’85,3% la famiglia in cui sono nati. Seguono nella classifica delle cose “molto importanti” la libertà (77,5%), l’amicizia (60,4% ) e la realizzazione professionale (50,2%).