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(2.4.1) Identificazione ed intervento sui sintomi sentinella
La Regione avvierà strumenti per intercettare tutti i segnali sentinella, soprattutto nell’età evolutiva, che possono rappresentare disagio psichico e fragilità emotiva/comportamentale, malattie metaboliche e disturbi del comportamento alimentare, bullismo e cyberbullismo, comportamenti violenti e antisociali. Gli strumenti devono essere concordati con tutti gli operatori sanitari e sociosanitari responsabili dei servizi di prevenzione e assistenza.
(2.4.2) Politiche di deospedalizzazione e defarmacizzazione
Informare la cittadinanza sui servizi sociosanitari del proprio territorio significa garantire allo stesso tempo il diritto di accesso alle strutture locali e decongestionare i pronto soccorso da codici di bassa assistenza (verdi e bianchi). Spostare cronici programmabili e malati temporanei con limitata necessità di assistenza a strutture territoriali, nonchè attivare servizi avanzati domiciliari e telemedicina, vuole essere la strada maestra per avviare strategie di deospedalizzazione.
L’abuso dei farmaci, il ruolo prescrittivo di alcuni medici di base, sono elementi da tenere sotto stretta osservazione, attraverso campagne informative sull’uso responsabile di farmaci e, in alcuni casi specifici, l’utilizzo di soluzioni naturali di natura non farmacologica.
(2.4.3) Promozione corsi di educazione alla salute
“ogni combinazione di esperienze che mirano a predisporre, facilitare, e rinforzare gli adattamenti volontari del comportamento di salute individuale e collettivo”
E’ altamente strategico, in ottica di reale prevenzione, che la Regione promuova corsi, percorsi, progetti, strategie per educare i cittadini al mantenimento del benessere biopsicofisico, in tutte le sue forme.
L’educazione alla salute cerca di rendere le persone consapevoli delle conseguenze di determinati comportamenti sulla salute. Essa indirizza primariamente ad azioni volontarie che le persone possono compiere autonomamente o collettivamente.
Attraverso app tracking e motivazionali, educazione ad un corretto stile alimentare, fattori di rischio e protettivi con informazioni di epidemiologia ambientale.
La Direzione regionale dovrà sviluppare un percorso chiaro di intervento.
(2.4.4) Cultura della prevenzione
Oltre ai normali e “tradizionali” corsi, appare ormai inevitabile ragionare nell’ottica di formare nella popolazione una vera e propria cultura della prevenzione, creando agenzie di educazione sanitaria su tutto il territorio (anche con la revisione della scuoia di formazione specifica in medicina generale della Regione Lazio) e attraverso strumenti che approfondiscano tutti gli aspetti della salutogenesi che rappresenta la branca della ricerca che si occupa di studiare le fonti della salute fisica, psichica e spirituale, per ottenere la quale sono determinanti il comportamento e lo stile di vita dell’individuo.
Oggi è opinione ormai condivisa che la salute dipenda anche e soprattutto dal proprio stile e ritmo di vita e che numerose nuove malattie sociali, come i disturbi cardiocircolatori o l’obesità, nascano dalla quotidianità, più che da virus, batteri e agenti infettanti. Essere sani significa essenzialmente essere integri, ovvero coerenti con se stessi e con la comunità in cui si vive. Questo necessita un atteggiamento attivo nei confronti della salute, attraverso la ricerca di un proprio ritmo, da armonizzare con quello della società secondo le proprie caratteristiche individuali. Si tratta di un’assunzione di responsabilità nei confronti della cura della salute, che in parte si contrappone al modello purtroppo invalso in anni di medicina ufficiale, che tendeva a sottomettere il malato, a renderlo il più possibile docile alle cure e alle prescrizioni mediche, sottovalutando la sua possibilità di sviluppare le proprie forze di difesa e di autoguarigione.
Secondo la salutogenesi (ricerca delle cause della salute), si possono individuare tre aspetti fondamentali, tre principi guida per lo sviluppo della salute:
• Eterostasi. Termine di origine greca, significa “condizione diversa”. Si contrappone a omeostasi, “condizione simile”. Secondo il paradigma patogenetico, lo scopo dell’organismo è mantenere un ambiente il più possibile costante. Secondo la salutogenesi, invece, l’uomo può e deve confrontarsi con ciò che gli è estraneo, sopportare i conflitti e in questo confronto rafforzarsi. Non solo evitare lo stress, per esempio, ma imparare a sopportarlo. Si tratta in pratica di conoscere i propri limiti per poterli ampliare, per diventare più flessibili. Anche il confronto con le malattie, per esempio quelle esantematiche nei bambini, è un modo per rafforzarsi, per favorire lo sviluppo del sistema immunitario e delle capacità di autoregolazione e autoguarigione.
• Senso di coerenza. Fin da bambini, occorre sviluppare una concezione del mondo che ci veda parte di un tutto, in sintonia con esso. Il mondo deve apparirci comprensibile, prezioso, accessibile, attraverso un’educazione che non ignori i grandi problemi, ma li sappia inquadrare e comunicare conservando però un atteggiamento di buon umore, di positività, di normalità verso la vita.
• Resilienza dello spirito. L’uomo non si riduce alla sola dimensione fisica, anche chi non ha la fede possiede una propria spiritualità, la cui prima manifestazione è nella natura che ci circonda.