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Nelle mense non viene effettuato alcun tipo di educazione alimentare, in quanto non esiste alcuna promozione di menu’ o percorsi alimentari bilanciati, ecocompatibili e sostenibili che spingano verso il consumo di una quantità non eccessiva di prodotti ad alto valore nutritivo a discapito di quelli di più basso valore.
Le informazioni relative ai cibi somministrati sono scarse per quanto riguarda la provenienza dei prodotti (italiana o estera, filiera biologica o non biologica), il metodo di conservazione (freschi o surgelati), al metodo di cottura utilizzato (bollitura, frittura, vapore, ecc), i valori nutrizionali e la quantità giornaliera consigliata.
non esiste un sistema di informazione ai pazienti in ospedale, ai dipendenti degli enti regionali e agli studenti delle scuole primarie e secondarie in merito alla corretta alimentazione (quantita’ di cibo assunta in base al fabbisogno giornaliero consigliato, bilanciamento fra macronutrienti, carico glicemico del pasto, ecc) e nemmeno in merito agli ingredienti dei singoli piatti (addensanti, emulsionanti, stabilizzanti, conservanti), al metodo di cottura (e olio utilizzato per le fritture).
non esistono percorsi facilitati per segnalare allergie e intolleranze alimentari, ne’ sono segnalati spesso nei menu’ settimanali i prodotti che potrebbero scatenare reazioni avverse nelle persone sensibili.
non esistono, se non raramente, menu’ che rispettino il credo religioso, le abitudini e le scelte alimentari, le allergie personali e le terapie alle quali una persona e’ sottoposta a fini medici o preventivi
la mancanza di attenzione nella preparazione dei menu’ ha forti implicazioni sui costi, sulla qualita’ degli alimenti nonche’ sulla salute pubblica