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L’occupazione nel settore dei servizi sanitari e’ in emergenza a causa dell’alto livello di esternalizzazioni (outsourcing), operate in particolar modo nell’ultimo decennio, che hanno portato ad una riduzione della qualita’ dei servizi ai cittadini poichè le cooperative appaltanti tentano di ridurre all’osso il margine di ricavo in modo da riuscire a rispondere a tutte le gare al massimo ribasso.
Inoltre il processo di selezione delle cooperative esterne a cui viene delegato un servizio, e’ troppo spesso risultato di affidamenti diretti senza bandi pubblici, oppure risultato di proroghe e deroghe a bandi di gara vecchi di decenni (soprattutto sui servizi non sanitari). Inoltre, risultano gravemente carenti o addirittura inesistenti i controlli operati dalle stesse Asl per verificare il mantenimento dei requisiti minimi previsti dal capitolato durante l’erogazione dei servizi prescritti nell’appalto stesso.
Ne derivano numerose conseguenze, fra cui lo sfruttamento del personale delle cooperative a causa del sovraccarico di attivita’, e nei casi piu’ gravi la perdita di diritti con il ricatto del posto di lavoro per arrivare a ondate di licenziamenti per ridurre ulteriormente i costi.
La cifra che la Regione Lazio fornisce a Asl, aziende ospedaliere, Policlinici universitari, Irccs per l’affidamento all’esterno dei servizi (cooperative sociali) e’ giunta a decine di milioni di euro….ma il paradosso e’ che i lavoratori delle cooperative che effettuano i servizi ricevono una paga oraria sempre piu’ ridotta.

E’ possibile avviare una politica di reinternalizzazione dei servizi, risparmiando notevolmente sui costi dell’outsourcing e garantendo allo stesso tempo un alto livello di qualita’ per i pazienti del SSR?
E’ possibile garantire continuita’ assistenziale e salvare l’occupazione, reinternalizzando i servizi attualmente affidati alle cooperativ ?

 

TAR Toscana, Sez. I, 15/3/2016 n. 467

Sulla facoltà dell’amministrazione di revocare una gara per l’affidamento di un servizio.

La giurisprudenza ha da tempo valorizzato la facoltà dell’amministrazione di ripensare le modalità tecniche di erogazione e gestione di un determinato servizio e la volontà di provvedere in autoproduzione come plausibili giustificazioni della revoca degli atti di gara e degli atti successivi, e concludono per la sindacabilità di tali scelte solo in presenza di palesi e manifesti indici di irragionevolezza. La revoca, in consonanza con i limiti che incontra l’esercizio del generale potere di autotutela amministrativa, deve essere adeguatamente motivata e supportata da idonea istruttoria circa la sussistenza dei presupposti di opportunità per svolgere l’attività mediante le strutture interne dell’ente: presupposti che ben possono essere individuati nella possibilità di conseguire forti risparmi di spesa attraverso la riorganizzazione e la internalizzazione o reinternalizzazione del servizio.


AZIONI STRATEGICHE

1) Mappatura di tutti i servizi subappaltati ed esternalizzati nelle strutture sanitarie della Regione Lazio
– servizi sanitari
– servizi non sanitari
per singola asl e singola azienda ospedaliera

valutazione esatta e puntuale del costo dei servizi esternalizzati
raffronto fra piante organiche e fabbisogno reale dei servizi da erogare

 

2) Avvio studi di fattibilità per reinternalizzazione dei servizi nelle singole strutture sanitarie

  • analisi costi e benefici di ogni singola esternalizzazione e calcolo delle spese per la reinternalizzazione
  • analisi normativa attuale ed aspetti legali per la internalizzazione: aspetti occupazionali ed organizzativi
  • clausole occupazionali per garantire la continuita’ dei servizi

3) Revisione degli appalti in essere

Identificazioni dei servizi che non possono essere reinternalizzati. In questo caso procedere alla revisione degli appalti in essere

  • Mappatura deroghe, proroghe e affidamenti diretti.
  • Verifica rispetto criteri minimi appalto, qualita’ dei servizi e clausole occupazionali
  • Valutazione etica/sindacale delle cooperative aggiudicatarie di appalti su servizi sanitari e non sanitari (tipologie di contrattualistica, frequenza di assunzioni/licenziamenti, regolarita’ pagamento stipendi, ricorsi a licenziamenti e casse integrazioni, corretti investimenti su formazione dei lavoratori, corretto mansionamento, rispetto turni di lavoro e ferie, ecc.)

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