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Le IA generative. Dove dovrebbe farne uso un insegnante?

Le IA generative possono essere utilizzate per progettare attività molto entusiasmanti in classe e fuori. Probabilmente svolgeranno un ruolo importante nel campo dell’istruzione e in alcuni casi lo stanno già facendo. Ma quale ruolo esattamente? E come un insegnante dovrebbe coinvolgere i propri studenti? In quali contesti?  Obietteremo che, a questo punto, gli insegnanti possono e dovrebbero limitare l’uso delle IA generative alle attività extra scolastiche.

“A questo punto”

Le cose stanno accadendo a una velocità incredibile. Nell’ottobre del 2022, quando è apparsa la prima versione di questo libro, Chat-GPT non esisteva nemmeno. Un anno dopo sul web si possono trovare piattaforme che propongono programmi basati sull’IA generativa per uso didattico. La velocità dei progressi fatti è tale che ciò che è valido a questo punto (nel novembre del 2023) potrebbe non essere più vero tra pochi mesi. Forse alcune imprecisioni che riscontriamo oggi saranno corrette. Forse gli insegnanti avranno ricevuto una formazione sufficiente per intervenire su queste imprecisioni. Forse la scuola o le autorità nazionali avranno impartito istruzioni riguardo a ciò che si può o si dovrebbe fare. È fondamentale non smettere mai di informarsi.

“Questioni di natura politica”

L’IA sta ponendo delle sfide difficili alle amministrazioni. Da un lato è desiderabile insegnare agli allievi in modo da prepararli per il mondo di domani: dopo tutto, i numeri che mostrano come il mercato del lavoro stia per essere interessato rendono ragionevole, se non necessario, prevedere di insegnare presto agli alunni l’uso delle IA1. D’altro lato, potrebbe sembrare non sicuro utilizzare delle tecnologie che non hanno ancora mostrato la propria resilienza. Questa mancanza di sicurezza si può osservare soprattutto nel caso delle questioni legate alla riservatezza2. E non bisogna dimenticare inoltre che non è molto chiaro quali effetti le IA produrranno sull’apprendimento3. A ciò si aggiunga il fatto che il settore preme per farci adottare i suoi prodotti e i genitori inviano messaggi contraddittori relativamente all’importanza di insegnare innanzitutto le conoscenze di base (leggere, scrivere, contare) o alla necessità di imparare delle competenze mirate a un’introduzione nel mondo del lavoro. Tutto ciò rende il compito dei decisori politici incredibilmente complicato.

Assumere delle decisioni potrà richiedere tempo, ma, una volta assunte, gli insegnanti vorranno conoscerle.

Gli “ambienti sicuri”

Durante delle lezioni in cui si faccia uso delle IA generative saranno scambiati molti dati. Insegnanti e alunni potrebbero condividere dati che possono divenire rapidamente personali. E senza l’adozione delle precauzioni necessarie, questi dati possono essere direttamente associati a ciascun individuo. Il RGPD tutela i singoli, ma è ancora presto per sapere se queste norme saranno sufficienti. Alcuni Paesi hanno introdotto degli ambienti scolastici sicuri in cui l’anonimizzazione è la norma. In tali ambienti non sarà possibile l’accesso alle attività online al di fuori dei server scolastici da parte di singoli utenti.

Le questioni relative alla sicurezza dei dati sono molteplici e non è facile per gli insegnanti avere la certezza che i propri diritti e quelli dei loro alunni siano tutelati. Per quanto tempo saranno custoditi i dati? Per quale proposito? Un insegnante può prendere delle decisioni per conto dei propri allievi? La complessità di queste questioni spiega perché non è mai una buona idea limitarsi a registrare i propri allievi su piattaforme esterne, a meno che le autorità abbiano fatto i controlli necessari.

Attività extrascolastiche

Si possono già trovare molti esempi di attività nelle quali un insegnante può utilizzare le IA generative. A casa o al lavoro. Senza alunni. Tra queste ricordiamo la preparazione delle attività da svolgere in aula, l’elaborazione delle prove, la ricerca di informazioni e l’approfondimento dell’argomento della prossima lezione. Si ha generalmente l’impressione che in queste situazioni l’IA consenta di approfondire meglio, trovare idee nuove, presentare i materiali in un modo migliore. E anche se ci sono molti problemi (mancanza di riferimenti, allucinazioni, pregiudizi) generalmente il bilancio è visto come positivo.

Cosa ancora più importante, gli insegnanti segnalano di risparmiare tempo. Per una volta, la tecnologia non promette solo di fare meglio, ma di fare meglio con meno fatica.

Argomentazioni a favore dell’uso dell’IA per le attività in classe.

Se le IA generative costituiranno una parte importante della vita di domani ed essere in grado di farne un uso ragionevole probabilmente costituirà una competenza sul mercato del lavoro, è sicuramente importante che gli allievi imparino come farne un uso corretto, e questo significa “con un insegnante”. Infatti ciò renderebbe possibile prendere in considerazione degli aspetti tecnici ma anche etici.

Parlare con gli studenti di queste tecnologie oggi è gratificante, ma preoccupante perché da un lato ne fanno già uso, ma dall’altro hanno anche delle convinzioni decisamente errate in proposito, in particolare quando si tratta di farvi affidamento.

Argomentazioni contro l’uso dell’IA per le attività in classe.

D’altra parte, chiunque abbia testato un po’ questi strumenti comprenderà com’è difficile insegnare con un programma il cui output sia così imprevedibile. Eseguire un programma di IA generativa tre volte con il medesimo prompt porterà probabilmente ad ottenere tre risultati diversi. Per la tecnologia ciò di fatto è un vantaggio. D’altro canto però può mettere un insegnante privo di formazione (ma anche uno esperto!) in una posizione decisamente scomoda. Immaginate un insegnante di chimica che chieda agli alunni di eseguire tutti insieme il medesimo esperimento e che si trovi poi di fronte a un botto da una parte, fumo rosso che si esala da un’altra e allo sprigionarsi di uno strano odore in un terzo caso.

Fornire delle spiegazioni generali, o persino individuali, convincenti è interessante, ma alquanto difficile.

Dunque…

A questo punto gli insegnanti dovrebbero essere tranquillamente in grado di testare le IA generative fuori dall’aula. Ciò consentirà di comprendere meglio come funzionano, ma anche di scoprire i possibili risultati che probabilmente rinverranno gli alunni. Non rimanere ingenui in materia di IA generative è fondamentale! Inoltre, dal momento che sempre più insegnanti stanno esprimendo le proprie opinioni attraverso delle recensioni, ciò costituisce l’occasione di usare una tecnologia che, una volta tanto, consente agli insegnanti di risparmiare tempo!

Per contro, in moltissime situazioni, è una buona idea non fare uso di queste tecnologie con gli alunni.

Quindi come aiutiamo gli alunni a capire?

Di nuovo, ciò deve essere conforme alle raccomandazioni e alle regole poste dalle autorità nazionali o da quelle scolastiche.

Nel caso in cui gli insegnanti possano farlo, il primo suggerimento è coinvolgere gli alunni: una questione interessante riguarda il concetto di “imbrogliare”. Cosa costituisce un imbroglio e cosa no? Parlarne consente di comprendere quanto complessa sia la questione anche per loro.

Un secondo suggerimento consiste nel fatto che, se un insegnante vuole testare l’IA generativa in classe, non lo faccia con argomenti complessi o con argomenti che si ritiene conosca a fondo. Potrà sembrare illogico, ma mostrare agli alunni di non conoscere la risposta ai quesiti in questo caso risulta molto più facile per chiunque. Può anche valere la pena ricorrere alle IA generative per trattare argomenti ben noti agli stessi studenti: in questo modo saranno in grado di individuare degli errori e comprendere che l’IA non ha sempre ragione!

L’individuazione degli errori può essere un’attività interessante per gli alunni. Può essere molto più difficile per un insegnante mettere in discussione dati prodotti da un’IA generativa e individuare l’errore all’istante. Non si tratta di aver torto o ragione: gli insegnanti dovrebbero poter fare degli errori. Ma dover spiegare degli errori in modo pedagogico non è mai semplice.

 


1 Generative AI likely to augment rather than destroy jobs. ILO report, August 2022 https://www.ilo.org/global/about-the-ilo/newsroom/news/WCMS_890740/lang–en/index.htm

2 After Italy blocked access to OpenAI’s ChatGPT chatbot, will the rest of Europe follow? Euronews, 7/4/2023. https://www.euronews.com/next/2023/04/07/after-italy-blocked-access-to-openais-chatgpt-chatbot-will-the-rest-of-europe-follow

Holmes, W., Miao, F., Guidance for generative AI in education and research, UNESCO, Paris, 2023.

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IA per gli insegnanti: un libro aperto Copyright © by Colin de la Higuera and Jotsna Iyer is licensed under a Creative Commons Attribution 4.0 International License, except where otherwise noted.

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